Sciamanesimo tolteco Nagualismo: il sognare tolteco ed altre tecniche di sogno II^ parte

Ricordati che stai sognando! Sfortunatamente per noi, mantenere vivo questo ricordo è molto difficile se non impossibile a causa della fissità del punto di unione, che resta quasi sempre immobile nella posizione dove tutta l’umanità lo tiene bloccato in conseguenza ad un intento inconscio. Per certi versi, questa fissità è necessaria, così possiamo mantenere una coesione e una linearità percettiva nella quale tutti siamo d’accordo con ciò che stiamo vedendo, udendo ecc… senza rischiare di percepire macchie di colore sfocate oppure suoni strampalati e via dicendo. Dall’altra parte, tale fissità ci ingabbia e ci riduce ad obnubilare il ricordo originario del fatto che questa realtà è solo uno dei tanti sogni che è possibile sognare, a seconda di dove si sposta il punto di unione sul bozzolo umano. Prima di procedere con la lettura di quest’articolo, vi consiglio di spendere qualche minuto per leggere i precedenti di questa serie specifica sul sognare e sulle tecniche per realizzare il sognare stregonesco.

Gli antichi stregoni toltechi erano arrivati già migliaia di anni orsono ad una comprensione allargata dei fenomeni della natura e del cosmo, proprio grazie alla loro veggenza, che gli permetteva di vedere l’energia degli oggetti, delle persone e degli esseri inorganici e non la descrizione di essi, frutto del processo educativo. Così arrivarono a comprendere quello che oggi hanno parzialmente capito le neuroscienze e la fisica quantistica e cioè che tutte le informazioni che arrivano ai nostri sensi sembrano provenire dall’esterno, ma i colori che percepiamo dal mondo esterno non sono dotati di alcuna esistenza oggettiva, ossia indipendente dalla percezione, perché le molecole da cui sono formati gli oggetti che possiamo osservare non possiedono nessun colore. I fotoni che colpiscono la nostra retina sono anch’essi privi di colore e i neuroni della corteccia visiva non diventano mai e in nessun caso, del colore percepito. La percezione di quello che chiamiamo ‘il mondo là fuori‘ o della ‘realtà‘ è comunque specie dipendente; e dipende da dove è posizionato il punto di unione sul bozzolo dell’essere vivente che sta percependo, che sia un gatto, un pesce, un aquila, un albicocco, una medusa, o un essere inorganico. Questo implica che se per noi esseri umani esiste una ‘rosa rossa’ con un determinato profumo e un altrettanto determinato colore, ma per tutte le altre specie che hanno bozzoli energetici e punti di unioni sistemati diversamente su quei bozzoli, la ‘rosa rossa’ non sarà lo stesso oggetto ma un’esperienza completamente diversa. Così, siamo costretti ad ammettere che quando chiudiamo gli occhi sul mondo, (in quella forma unica in cui lo conosciamo) esso scompare davvero! Andiamo a dormire, il punto di unione si sposta e il mondo così come lo conosciamo scompare momentaneamente, per poi tornare quando ci svegliamo e il punto di unione torna alla sua posizione originaria. Eppure Don Juan, fa notare a Castaneda nell’ Arte di sognare, che potremmo volendo, non svegliarci mai più in questa realtà ma solo ed esclusivamente in altri sogni, cioè in altre posizioni del punto di unione. Effettivamente questa era una delle scelte che gli antichi toltechi avevano messo in atto più volte, specialmente per scomparire definitivamente da questo mondo e andare nella cupola dei Nagual, nella seconda attenzione. C’è poi da dire che la coscienza onirica usa il corpo energetico e non è quindi sottoposta alle rigide regole della fisica newtoniana alle quali è sottoposto invece il nostro corpo fisico nella coscienza onirica diurna, o prima attenzione. Un fedele resoconto delle mie avventure nella seconda attenzione, potete leggerlo nel secondo libro sul Nagualismo La voce del vedere Conversazioni con Shiba, che trovate sia in ebook sia in versione cartacea. Ecco a voi un estratto della postfazione. Questo mondo è un mistero, l’universo è un mistero e noi esseri umani siamo il mistero dentro il mistero. Vale la pena sondare tutti quei magici spiragli che il potere ci mette a disposizione per vedere di cosa possiamo essere capaci noi uomini quando ci lasciamo andare all’assunto di essere dei bozzoli di energia vibrante, che solo in un secondo momento si condensano in un corpo fisico.

Vi ricordo che lo scopo del sognare è intentare il corpo energetico; il che vuol dire forgiare il corpo energetico, saturarlo di energia e consapevolezza. Di fronte ad un Castaneda scoraggiato per la complessità del compito di trovarsi le mani in sogno, affidatogli dal Maestro, lo stesso Don Juan, lo esorta ad accettare la sfida dell’intento usando la sua determinazione silenziosa. Gli dice: “Usa la tua determinazione silenziosa per convincerti di aver raggiunto il tuo corpo energetico e di essere un sognatore. Facendo questo sarai automaticamente nella posizione giusta per accorgerti che ti stai addormentando“. ( Carlos Castaneda – L’arte di sognare – pag. 36)

Oltre a questo escamotage, è utile usare la tecnica che vi avevo già consigliato nell’articolo precedente, dove spiego le tecniche per il sognare. Per tutto il tempo nel quale vivete nella prima attenzione, dovete intentare con determinazione e persistenza che l’ambiente nel quale siete immersi, gli amici, le persone che incontrate, le conversazioni che avete con loro e le attività che svolgete sono tutte un sogno. Poi, quando andate a dormire, dovete intentare di svegliarvi nel sogno, così da trovare le vostre mani. Capito il trucchetto? Dovete iniziare ad equiparare i due sogni e trattarli come fossero fatti della medesima energia; e di fatto lo sono, cambia solo l’educazione con la quale ci hanno cresciuto, ovvero il processo della socializzazione, che ci ha indotto a credere che tra i due ci sia una qualche differenza. Cosicché, senza rendervene conto, state alterando il vostro punto di vista e con esso state anche praticando un non-fare. La definizione comune di realtà è stato di veglia, eppure la nostra consapevolezza è addormentata per la maggior parte del tempo, e siamo tutt’altro che lucidi, perché ci comportiamo come automi che ripetono sempre le stesse azioni. Quindi, impariamo a chiamarla prima attenzione, come fanno gli stregoni ed a trattarla come la seconda attenzione e così dobbiamo fare anche per il nostro corpo. Ripetiamoci durante la giornata che il mio corpo e il mio doppio sono la stessa cosa.

La differenza tra la prima e la seconda attenzione la spiego con dovizia di particolari, nel mio primo libro sul Nagualismo, Sciamanesimo tolteco Influenzare il tessuto della realtà, di cui vi lascio il link per scaricare gratuitamente l’anteprima dei primi due capitoli in audiolibro.

Se invece siete interessati ad ascoltare altre spiegazioni sul sognare e sul mondo del Nagualismo, potete vedere i video intervista che ho rilasciato sui canali youtube di alcuni amici e che ho condensato in questo unico articolo in modo da garantire una pratica fruibilità d’insieme. Ecco il link e buona visione.

L’Intento richiede: immaginazione, disciplina e fermezza diceva Don Juan. Intendere è tutte e due le cose: l’atto di convincere te stesso che sei davvero un sognatore, benché tu non abbia mai sognato prima e l’atto di esserne convinto. (Ivi pag. 37) Nel mondo della stregoneria non si fa nulla senza l’Intento e quindi, bisogna aumentare la superficie di scambio con esso, bisogna aumentare il contatto personale con questa forza e farla nostra amica, cosicché si trasformi in potere personale; che altro non è se non quello che ho spiegato adesso, cioè il nostro particolare rapporto col potere. Potete sfruttare una posizione specifica per favorire la consapevolezza al momento dell’addormentamento, che è la base per la tecnica delle posizioni gemelle, che si usa nei varchi del sognare più avanzati. Innanzitutto, per avere un’ottima qualità di sogno e di sonno, la testata del letto e la vostra testa, dovrebbero sempre essere orientate a nord. La posizione è la seguente: distesi sul fianco destro, testa a nord, mano destra sotto la guancia e mano sinistra sulla coscia. Percepite il cuscino come fosse l’entrata del primo varco, cioè come qualcosa di pesante ma soffice allo stesso tempo, che vi risucchia per farvi entrare nella seconda attenzione. Poi iniziate a parlare mentalmente con l’Intento cercando il suo appoggio e il suo potere. Chiedetegli di guidarvi nel sognare e di proteggervi al contempo. Di farvi riconoscere lo stato di sogno in modo da darvi il controllo del sogno stesso, che è quello che il guerriero cerca avidamente. La cosa che più conta è il vostro intento di diventare svegli nel sogno, di trovare le mani e di guardare in giro alcuni particolari dell’architettura del sogno senza fissarvi per troppo tempo l’attenzione sopra. Questo addestramento serve per imparare a gestire il sogno esattamente come gestiamo la veglia. Durante la vita quotidiana non abbiamo nessun problema ad osservare tutto ciò che vogliamo dell’ambiente a comando; e la stessa cosa deve diventare possibile nel sogno. In questo modo alleniamo l’attenzione di sogno.

Il corso di gruppo di I Livello di sciamanesimo tolteco, inizierà il prossimo anno a metà gennaio 2024, nel mentre, molte persone scelgono di cominciare questo percorso con le lezioni in individuale per motivi di tempo e di impegni. Non c’è problema; del resto è un’altra possibilità. Quello di cui mi raccomando e che faccio sempre presente alle persone durante il colloquio telefonico, senza il quale ricordo che non si può accedere ai miei corsi, è l’attitudine che devono sviluppare quando si approcciano alla Via del guerriero. Questo è una strada che per me ha un cuore e la seguo da anni, ma vedo che l’atteggiamento di molti è superficiale e poco propenso all’impegno. Se siete così lasciate perdere, ve lo dico già da ora. Trasformare se stessi è la cosa più impegnativa che esista al mondo e senza nessuna garanzia di portare al termine il compito. Ci vuole un Intento deciso e che resti tale nel tempo, che ci sostenga e ci venga in soccorso quando tutto sembra crollarci addosso… gli stregoni toltechi lo chiamano ‘intento inflessibile‘ e sanno che senza di esso, il guerriero, non può andare avanti. Vi chiedo quindi di essere spietati con voi stessi, così da smetterla di raccontarvi balle e intraprendere questa strada solo se siete realmente pronti a sacrificare tutto… a fare il salto nel buio….

All’interno dell’articolo trovate tutte le informazioni su come è strutturato il corso in webinar, per procedere all’iscrizione, ormai lo sapete, dovete contattarmi al mio numero di cellulare per il colloquio preliminare: 320.0654171. Vi ricordo in oltre che a breve ci sarà l’intensivo dal vivo a Formello di Roma, di cui trovate tutte le specifiche qui di seguito.

Visto l’argomento estremamente magico che affronteremo nell’intensivo, il quale sarà ricco di molte tecniche energetiche, mi sembra doveroso che approfondiate il concetto del manovrare le linee del tempo. Per questo motivo vi lascio l’articolo che parla nello specifico di questo argomento.

Anche nel sognare esistono vari gradi di lucidità. Se siete in grado di trasformare tutto ciò che vedete in quello che volete voi, se eventualmente scoprite la presenza di qualcosa o qualcuno che non vi piace e lo fate scomparire, o se riuscite a cambiare scena di sogno con linearità e conseguenzialità come se stesse cambiando una strada nella veglia, allora vuol dire che il vostro grado di consapevolezza e di attenzione nel sogno è molto alta. Se di contro state pensando che di fronte a voi c’è un muro molto alto e scegliete di volare per superarlo ma non ce la fate, o percepite paura nel farlo e abbandonate l’iniziativa, allora vuol dire che il vostro grado di lucidità è basso, considerato che in questo particolare caso potete scegliere di volare anche fino sulla luna senza problemi o di attraversare il muro senza nessun dolore perché il corpo di sogno non ha massa! Questo attaccamento alla fisica newtoniana anche in sogno è chiaro sintomo della poca attenzione di sogno e del poco potere personale che avete; ma non demordete, sarà per la prossima. Ci vuole molta energia per effettuare un sogno stregonesco in piena regola e quell’energia la potete riprendere solo dalle pratiche e dalla ricapitolazione. Vi ricordo che il più grosso spreco energetico accade attraverso due modalità: il sesso e l’eccessiva attenzione per la nostra boria, la nostra importanza personale. Senza un ego siamo invincibili.. diceva Don Juan e aveva ragione.

Adesso vorrei portare la vostra attenzione sullo scopo del sognare per gli antichi toltechi: essi non praticavano il controllo del sogno per fare sogni lucidi come nello yoga del sogno tibetano; bensì per forgiare il doppio e realizzare il grande salto nella seconda attenzione o nella terza, per continuare a vivere da esseri inorganici. (Nell’articolo qui sopra trovate i dettagli). Per gli antichi veggenti, questo era il motivo primario ed assoluto per le loro esercitazioni di sogno. In oltre, andando avanti con la pratica e con la saturazione del corpo energetico, è naturale che lo stregone acquisti tutta una serie di poteri quali chiaroveggenza, lettura del pensiero, preveggenza, espansione della capacità di percepire suoni e odori provenienti da altri luoghi e da altre persone, distanti anche mille chilometri e via dicendo.. Queste sono tutte caratteristiche della mente del veggente interiore, che è la mente del corpo energetico, cioè la nostra vera mente (non quella del Voladores che siamo abituati a chiamare erroneamente ‘la nostra mente’). Il corpo energetico è direttamente connesso all’intento e quindi all’oscuro mare della consapevolezza dove tutto è presente in un continuum spazio tempo, dove ogni cosa già esiste e da dove possiamo pescare invenzioni e parlare con stregoni dell’antico che sono ancora vivi sotto forma inorganica. Ovviamente, queste capacità, fanno parte della pratica avanzata e non sono traguardi ma passaggi. Alcuni di questi sono stati descritti nel secondo libro sul Nagualismo; La voce del vedere Conversazioni con Shiba, altri saranno spiegati nel prossimo testo sull’ arte dell’ agguato che sto scrivendo.

Va comunque citato, ad onor del vero, una parte dell’insegnamento tibetano sul sogno lucido che prevede lo sviluppo di quello che loro chiamano ‘un corpo di sogno speciale‘ e che corrisponde esattamente al doppio della tradizione tolteca. Bisogna però specificare che per questa tradizione non è l’obiettivo primario, contrariamente a ciò a cui aspiriamo noi. I tibetani ne parlano come di un corpo di sogno saturato dal prana capace di agire nel mondo materiale sotto il comando del sognatore, il quale partecipa e osserva quello che fanno le persone coinvolte nella scena osservata. Quando poi ci si sveglia, il sognatore deve riportare i fatti esattamente come sono accaduti e le persone coinvolte devono confermare questi fatti. Il doppio tolteco però va ancora oltre; diviene esso stesso materico e interagisce con le persone nella prima attenzione come fosse il corpo vero dello stregone. Ho detto più volte che può essere paragonato all’ ubiquità del cristianesimo; benché, nelle sfere più elevate della dottrina buddista e di quella taoista, esiste il doppio in carne ed ossa esattamente come per il toltechi. Mi sembra naturale che sia così, perché nella parte esoterica di questi insegnamenti, c’è molto di più di quello che comunemente si crede e soprattutto perché queste pratiche erano rilegate ai seguaci più avanzati. Resta il fatto che, per uno stregone, queste sono le basi per il raggiungimento del viaggio vero e proprio nella seconda e nella terza attenzione.

®Letizia Boccabella

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